Zero Energia ha sviluppato specifiche competenze anche nel settore più vasto della sostenibilità, specializzandosi in valutazioni ambientali e di sostenibilità come la Carbon Footprint (impronta di carbonio) e nell'applicazione del metodo LCA a prodotti, processi, e attività.
Zero energia è in grado di eseguire valutazioni CARBON FOOTPRINT di diversa natura e complessità, volte ad una accurata analisi e ottimizzazione energetico-ambientale dei processi aziendali, ma anche propedeutiche all’ottenimento di certificazione in accordo alla ISO/TS 14067.
La Carbon Footprint (CFP) esprime la quantità totale di CO2 e altri gas ad effetto serra (GHG) associati ad una attività o ad un prodotto, sia esso un bene o un servizio. È un indicatore ambientale che misura l’impatto delle attività umane sul clima a livello globale.
PERCHE’ LA CFP??
Potrete utilizzare il calcolo della CFP come valido strumento di marketing aziendale per promuovere un vostro prodotto.
In particolare, poniamo particolare attenzione alle aziende agricole, che tramite il PSR (Piano di Sviluppo Rurale) potranno finanziare la promozione dei loro prodotti e metterne in risalto il pregio e il valore, come ad esempio nel caso del vino o del olio.
Calcolo della Carbon Footprint di una bottiglia di vino
Il Life Cycle Assessment (Valutazione del Ciclo di Vita) è un metodo oggettivo di valutazione e quantificazione dei carichi energetici ed ambientali e degli impatti potenziali associati ad un prodotto/processo/attività lungo l’intero ciclo di vita, dall’acquisizione delle materie prime al fine vita (“dalla Culla alla Tomba”). La rilevanza di questa tecnica risiede principalmente nel suo approccio olistico che consiste nel valutare tutte le fasi di un processo produttivo come correlate e dipendenti.
A livello internazionale la metodologia LCA è regolamentata dalle norme ISO della serie 14040’s in base alle quali uno studio di valutazione del ciclo di vita prevede: la definizione dell’obiettivo e del campo di applicazione dell’analisi (ISO 14041), la compilazione di un inventario degli input e degli output di un determinato sistema (ISO 14041), la valutazione del potenziale impatto ambientale correlato a tali input ed output (ISO 14042) e infine l’interpretazione dei risultati (ISO 14043). A livello europeo l’importanza strategica dell’adozione della metodologia LCA come strumento di base e scientificamente adatto all’identificazione di aspetti ambientali significativi è espressa chiaramente all’interno del Libro Verde COM 2001/68/CE e della COM 2003/302/CE sulla Politica Integrata dei Prodotti, ed è suggerita, almeno in maniera indiretta, anche all’interno dei Regolamenti Europei: EMAS (Reg. 1221/2009) ed Ecolabel (Reg. 61/2010).
L’LCA rappresenta inoltre un supporto fondamentale allo sviluppo di schemi di Etichettatura Ambientale, come ad esempio nella definizione dei criteri ambientali di riferimento per un dato gruppo di prodotti (etichette ecologiche di tipo I: Ecolabel), o come principale strumento atto ad ottenere un’EPD, una Dichiarazione Ambientale di Prodotto (DAP), etichetta ecologica di tipo III.